ROMA • 6 e 7 Aprile
Daniele Ciprì, regista, sceneggiatore e direttore della fotografia, è un big del cinema italiano. Con grande maestria è riuscito a mettere in scena il genere grottesco. Regista di programmi storici (“Cinico TV”) e di tanti film per il cinema, da “Lo Zio di Brooklyn” (1995) a “La buca” (2014), pluripremiato direttore della fotografia per registi come Marco Bellocchio. Con È stato il figlio (2012), tratto dal romanzo omonimo di Roberto Alajmo, con Toni Servillo, Giselda Volodi e Aurora Quattrocchi, ha vinto l’Osella per il migliore contributo tecnico di Venezia, il Premio Unicef (2012), e il Globo d’Oro per la miglior regia (2013). Nel 2014, replica l’esperienza con la pellicola La buca, all’interno del quale mette in scena la precarietà disordinata con Sergio Castellitto e Rocco Papaleo. Vincitore del David di Donatello 2020 per la fotografia del film “Il primo Re” di Matteo Rovere. Attualmente è in preparazione con il suo prossimo film.
ROMA • 16 e 17 Marzo
Mimmo Calopresti, regista e sceneggiatore. Nei primi anni novanta inizia la sua collaborazione con la Rai, mentre l’esordio cinematografico avviene nel il 1995, quando realizza La seconda volta con Valeria Bruni Tedeschi (che sarà poi una delle sue “attrici feticcio”), Marina Confalone e Nanni Moretti. La sceneggiatura si aggiudica il premio Solinas e la pellicola, che racconta dell’incontro fra una vittima delle Brigate Rosse e un’ex brigatista, viene presentato nella “sezione ufficiale” del Festival di Cannes. Nel 1998 realizza La parola amore esiste, sempre con Valeria Bruni Tedeschi e Marina Confalone, affiancate da Fabrizio Bentivoglio, Massimo Bonetti e Gérard Depardieu. Il film vince il Nastro d’argento come Miglior soggetto originale. Nel 2001 è chiamato a far parte della giuria del Festival di Cannes; nello stesso anno partecipa al film documentario Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno di Laura Betti e Paolo Costella. Negli anni successivi si cimenta anche come attore in tre film: Le parole di mio padre (2002) di Francesca Comencini, tratto dal romanzo di Italo Svevo La coscienza di Zeno, La felicità non costa niente (2003) accanto a Vincent Pérez, Valeria Bruni Tedeschi,
Francesca Neri e Laura Betti, e nell’opera prima, da regista, di Valeria Bruni Tedeschi È più facile per un cammello. Membro della giuria alla 61ª Mostra del cinema di Venezia nel 2004, nel 2006 firma il documentario Volevo solo vivere che affronta il tema dell’Olocausto. Nel 2007 dirige L’abbuffata, di cui cura anche il soggetto, interpretato da Gérard Depardieu, Diego Abatantuono, Valeria Bruni Tedeschi, Donatella Finocchiaro, Nino Frassica e Paolo Briguglia. Nel 2009 presenta il documentario La maglietta rossa, dedicato alla finale di Coppa Davis del 1976. Dal 2003 al 2010 è stato presidente della Fondazione archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico. Nel 2010 collabora alla sceneggiatura del nuovo film di Mario Monicelli, La nuova armata Brancaleone. Nel 2015 realizza il film Uno per tutti, adattamento piuttosto libero dal romanzo omonimo di Gaetano Savatteri, interpretato da Isabella Ferrari, Fabrizio Ferracane, Giorgio Panariello e Thomas Trabacchi, interamente girato a Trieste. Nel 2016 gira La fabbrica fantasma, un documentario inserito nell’ambito di “A mano disarmata”, forum multimediale di informazione contro le mafie nato da un’idea di Paolo Butturini e sostenuto dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana, in cui racconta il mondo delle contraffazioni da Napoli a Budapest, fino al fiume Tisza, al confine tra l’Ungheria e l’Ucraina, accesso privilegiato dei traffici clandestini per l’Europa.
Nel 2017 gira Immondezza – La bellezza salverà il mondo, un docufilm, omaggio a Pier Paolo Pasolini, che racconta una corsa contro i rifiuti dal Vesuvio all’Etna che ha avuto Roberto Cavallo come protagonista; il docufilm ha vinto l’Awareness Film Festival di Los Angeles ed è stato in concorso al terzo Festival internazionale del documentario “Visioni dal Mondo – Immagini dalla Realtà” a Milano, al Kuala Lumpur Eco Film Festival (Kleff), al Festival internazionale ambientale di cinema (Ficma) di Barcellona, nella sezione dei documentari internazionali corti, e al Foggia Film Festival. Nel 2022 esce Romanzo Radicale, la docufiction di Mimmo Calopresti su Marco Pannella, interpretata da Andrea Bosca. L’ultima opera di Calopresti si intitola Gianni Versace. L’imperatore dei sogni, docufilm presentato in anteprima al 41esimo Torino Film Festival (24.11/02.12.2023) che arriverà nei cinema nelle prossime settimane: un straordinario racconto della vita, del genio e dell’universo creato dall’indimenticato stilista italiano.
ROMA • 3 e 4 Febbraio
Marco Pontecorvo, regista e direttore della fotografia. Inizia la sua carriera cinematografica sulle orme del padre Gillo nel 1985, lavorando nel reparto macchine da presa, per diventare poi un apprezzato direttore della fotografia. Ad oggi, ha realizzato in qualità di direttore della fotografia più di 30 film prodotti sia da Studios che da produttori indipendenti, tra cui le serie tv Il trono di spade e Rome della HBO. La carriera di Pontecorvo come regista inizia nel 2003 con il cortometraggio Ore due: calma piatta interpretato da John Turturro. L’esordio sul grande schermo arriva nel 2008 con Pa-ra-da, il film basato sulla vera storia del clown francese Miloud Oukili e il suo incontro con i bambini che vivono nei canali sotterranei di Bucarest. Il film, presentato in anteprima al Festival di Venezia e a livello internazionale al Festival di Toronto, ha ottenuto grande successo di critica e pubblico in festival internazionali di tutto il mondo, vincendo numerosi premi. In Italia Pontecorvo è stato nominato come miglior regista di opera prima al David di Donatello e ai Nastri d’Argento e ha vinto per la stessa categoria il Globo d’Oro della stampa estera.
Pontecorvo, più di recente, ha diretto i film tv Helena e Glory, Le ragazze del web, L’oro di Scampia, Fatima e le mini-serie Alfredino e Ragione di Stato, tutti prodotti da Rai Fiction. Adesso è reduce dal successo della serie tv “Per Elisa”, tratta liberamente dal libro Sangue sull’altare di Tobias Jones e scritta con la consulenza della famiglia Claps.
ROMA • 20 e 21 Gennaio
Laura Luchetti, sceneggiatrice e regista. Dopo una laurea in Scienze Politiche e un master in Gestione delle Imprese di Intrattenimento, lavora come segretaria di produzione e coordinatrice in grosse produzioni americane, sia in Italia che in Inghilterra. Assistente di Russell Crowe per Il Gladiatore e Line producer del documentario Texas. Tra il 2009 e il 2010 scrive e dirige gli episodi “Indian Dream” e “Finché morte non ci separi” facenti parte del film Feisbum e subito dopo si occupa anche della scrittura e della direzione del suo primo lungometraggio, dal titolo Febbre da Fieno. Dirige il Pilot della docufiction Storie di ragazzi, il videoclip di “Come la neve”, brano di Boosta ft. Luca Carboni e scrive e dirige il cortometraggio d’animazione Bagni, entrato nella Cinquina dei Nastri D’Argento. Sono gli anni che vanno dal 2018 a segnare la sua definitiva affermazione di regista e sceneggiatrice. Scrive e dirige Fiore Gemello, presentato al Toronto International Film Festival, dove ha ricevuto una menzione d’onore dalla giuria del Premio Discovery FIPRESCI. Miglior film al Metropolitan Film Festival di New York. Anche selezionato all’Atelier del Festival di Cannes e al Sundance Screenwriters Lab.
Sempre nel 2018 scrive e dirige il cortometraggio in stop motion Sugarlove che debutta al Festival di Venezia nella sezione Settimana della Critica 2019 e che vince il Nastro d’Argento Corti d’Argento Miglior Animazione 2019. Nel 2020 riceve il Premio Ermanno Olmi che la famiglia ha consegnato a un giovane regista che più si avvicina per sensibilità, poetica, autenticità, semplicità e realismo allo stile del grande maestro. Del 2021 è la serie Nudes, di cui Laura firma la regia, ambientata nel mondo degli adolescenti e in particolare dei social. In onda su RaiPlay raggiunge oltre un milione di spettatori nella prima settimana e si guadagna un’accoglienza più che positiva sia da parte del pubblico che della critica. Si aggiudica il prestigioso Premio Maximo 2021 come miglior regia per la serialità televisiva. Ha diretto anche il primo capitolo della seconda stagione. Nel 2023 è dietro la macchina da presa per La bella estate, film liberamente tratto dal romanzo omonimo di Cesare Pavese (che ha sceneggiato e diretto). Sempre nel 2023, dirige un episodio del Gattopardo, in arrivo nel 2024 su Netflix. Laura ha un superpotere, un dono speciale, perché sa lavorare come pochi altri con gli attori giovani, restituendo con maestria al pubblico tutta la turbolenza, genuinità, sensibilità e poesia dell’adolescenza.